LE INTERVISTE
DI
MATTEO
Intervista a Marco Cavallero, lo svedese
Intervista al Vice-sindaco di Torino
Il GRANDE FREDDO
1-Marco Cavallero, anni?
26
2- Segno Zodiacale?
ariete
3- Dunque, tu ora sei in Svezia, a Goteborg, per una collaborazione con la Lovable, nota marca di biancheria intima femminile, dacci qualche ragguaglio in proposito....
Il
clima e' piacevole, imparo molte cose nuove, e'
un'esperienza
di vita!
4- Come giudichi il fatto che più di una persona abbia creduto a questa storia, inventata durante un ritiro di AvventoGiovanissimi?
Mi
scalda il cuore, ci sono ancora cuori innocenti in giro.
5- Cosa fai realmente
in Svezia?
Mi
occupo delle sospensioni di nuove autovetture, tipo quelle che vediamo tutti i
giorni nel traffico caotico.
6- Potendo scegliere, cosa avresti preferito fare?
Studi
comparati su salmoni e trote salmonate, oggi questo e' un campo di indagine
molto importante che suscita interesse ovunque.
7-E' difficile vivere soli all'estero?
Un po' si', almeno all'inizio, ma ti ci abitui in fretta. Gli svedesi in questo aiutano perche' sono un popolo accogliente, per quello che ho sperimentato,sono semplicemente generosi ecco.
8-Raccontaci
brevemente la tua vita
svedese
-sveglia verso
le otto meno un quarto
-
colazione a base di nescafe', latte di mucca e
biscotti
al burro, mmmhm
-
8,30 appuntamento col mio collega italiano sotto casa, una mattina guida lui e
l'altra io, tempo un quarto d'ora a siamo a Pixbo, sede dell'acquario, ehm,
dell'ufficio
- avanti fino alle 11,15 ora a cui Tobias ci chiede se vogliamo andare a pranzo, no diciamo, abbiamo ancora un po' da fare; 5 minuti dopo pausa caffe' di meta' mattina
-
incontri e discussioni varie
- 1,45
Tobias ci chiede se vogliamo prendere il caffe' (siamo all'imbrunire) e noi
andiamo con lui, a pranzo pero', stili di vita.
-
discussioni varie, a tavola
-
si riprende, meglio non
guardare fuori che e' gia' buio
-
lavoro solitario, riunione, lavoro solitario
-
avanti fino alle 19-20,00 suppergiu'
-
rotta verso casa, il mio collega si lancia in lezioni di step di un'ora e mezza.
-
corsa al freddo oppure tempo dello spirito, cena
tardi
con qualche amico del lavoro svedese o italiano
-
confronti di stili di vita, discorsi lavorativi, ahime'
-
scelta tra playstation, disco pub, quest'ultimo e'
il
passatempo preferito dello svedese generico, molto piu' che a Torino, o nanna
-
nel finesettimana in genere sono molto impegnato a recuperare le energie, il
tempo poi non invita molto ad andare in giro, pensate che mentre vi scrivo non
vedo sole luna e stelle da 15 giorni.
Ecco, ecco come vivo in terra svedese da qualche tempo a questa parte!
8- Cosa ti manca di più
dell'Italia ?
Le
persone e gli affetti, senz'altro.
9- Ti manca il tuo gruppo di 4° e 5° superiore?(Risposta
scontata!!!)
Per
nulla.... ma dai!!, sono tutti nel mio cuore.
10- Da quanti anni fai l'educatore? Che cosa significa per te?
Mamma
mia, sono ormai 5.5 anni, mi sembrano volati, perche' sono stati belli. Fare
l'educatore per me e' crescere con ragazzi piu' giovani di te, cercando di
essere per loro un appoggio, un aiuto in piu' nella vita, nella fede.
11- Questo numero esce
nella notte di Natale, puoi augurare buon Natale in
svedese ai lettori dell'Artiglio?
God
jul!!!!
INTERVISTA DI MATTEO “FACCIA A FACCIA” CON IL VICESINDACO DI TORINO
MONTOSO-BAGNOLO PIEMONTE (CN)- In esclusiva per i lettori dell’Artiglio ho il piacere di intervistare il dottor Marco Calgaro vicesindaco di Torino.
1.
Marco è difficile svolgere contemporaneamente la duplice attività di
medico chirurgo e di vicesindaco? Come ci riesci?
E’ piuttosto difficile perché Torino è una città grande ed impegnativa, ed io ho scelto di non lasciare la professione medica alla quale tengo moltissimo, di non fare perciò una scelta di vita definitiva. Ho parecchi problemi nell’organizzare la mia vita famigliare (Marco ha quattro figli N.D.R.), trascorro solitamente mezza giornata in ospedale e mezza giornata in comune, i weekend cerco di tenermi libero.
2.
Tra le tante deleghe che hai, c’è quella alle politiche giovanili,
quale ritieni che sia la situazione attuale dei giovani di Torino?
C’è sempre stata carenza di interesse riguardo alla politica giovanile, io credo che al momento sia inutile fare sondaggi o inchieste, ma sia ora di capire che cosa possano fare i giovani per la città. Penso soprattutto ai giovani cosiddetti “difficili”, ad esempio è il caso di estrapolare quanto di buono e di creativo c’è nei centri sociali, o nella massa di frequentatori delle discoteche, che vive proiettata su se stessa, e non ha interesse per gli altri. Le proposte in favore dei giovani sono per ora tre: 1- Analizzare come le altre città in Europa abbiano investito su questa risorsa. 2- Operare attraverso delle azioni di Sistema, cioè fare sì che i nostri ragazzi siano alla pari con i loro coetanei europei nella conoscenza, per esempio, delle lingue e dell’informatica. 3- Creare 10-15 laboratori in realtà sociali differenti (scuole superiori, università centri sociali, oratori) nei quali i giovani dai 15 ai 25 anni, possano sviluppare la propria imprenditorialità, in collaborazione con le aziende stesse.
3.
Sei da sempre molto vicino alla parrocchia di S. Rita e anche alla
Crocetta, dove hai partecipato agli Scout del TO48. In quale misura ritieni che
siano importanti gli oratori, i gruppi parrocchiali, i campi estivi e le altre
attività diocesane ai fini dell’educazione dei giovani di Torino?
Nel mio caso sono realtà essenziali, per il mio sviluppo di giovane e di uomo. Tuttavia credo che debbano aprirsi di più al mondo, al sociale e partecipare ad un processo di crescita giovanile globale di Torino. Si è persa un po’ la capacità di progettare, è necessario che queste realtà si mettano insieme in un filo conduttore diocesano ( ad esempio con l’aiuto di associazioni come l’ANSPI o l’ACR). In questo modo il mondo ecclesiale e quello laico possono insieme fare delle cose molto positive nell’educazione e nella formazione dei giovani. Tra l’altro a Torino mancano luoghi di ritrovo e gli oratori possono diventarlo a patto che si aprano al sociale ed alle diverse realtà giovanili.
4.
L’attuale giunta ha in progetto interventi in favore degli oratori e
delle attività giovanili di
questo genere?
L’assessorato alla gioventù non vuole sovvenzionare piccole realtà, ma promuovere chi ha un progetto innovativo ad ampio raggio, chi è creativo, chi cerca proposte interessanti. Ad esempio il comune ha promosso il concorso dei cori giovanili in collaborazione con l’Arcidiocesi (all’interno del quale è da ricordare una grande esibizione di Gatto Panceri, molto apprezzata dal nostro capostampa N.D.R.).
5.
Torino è una città multietnica, a che punto è l’integrazione
razziale dei suoi abitanti?
La Torino multietnica ha realtà positive e negative. Ad esempio San Salvario era una zona estremamente difficile, ma grazie all’intervento di comune e privati cittadini sta migliorando, diventando un esempio di pacifica convivenza e collaborazione. Porta Palazzo è invece una zona molto complessa perché, per colpa di tutti, è divenuta un ghetto, la maggior parte dei suoi cittadini è extracomunitaria, quindi l’integrazione è molto più difficile. C’è anche il problema della convivenza con gli Islamici, specie la radicata presenza di integralisti è un grosso ostacolo per l’interculturalità.
6.
Torino è una città all’avanguardia nel campo del volontariato e del
sociale, in quale modo ritieni che questa nostra caratteristica possa diventare
una risorsa di sviluppo?
Il volontariato serve di per se stesso a costruire persone positive, dedite agli altri, in più può essere un motore di sviluppo come nel caso della cooperazione internazionale (per la quale il vicesindaco ha la delega N.D.R.). Questa viene vista come un modo di “fare carità” in maniera evoluta, può essere infatti una grossa risorsa per coloro che ci investono. A Torino è partita l’esperienza di Hidroaide “La scuola internazionale dell’acqua”, che forma i tecnici dell’ acqua provenienti da paesi in via di sviluppo, che vengono alloggiati e mantenuti a spese del comune e di altri enti. E’ evidente che se i tecnici vengono formati a Torino, quando torneranno in patria, richiederanno le tecnologie necessarie per trovare e trattare l’acqua a realtà torinesi. La cooperazione allo sviluppo può portare sviluppo anche a chi la sostiene.
7.
Hai mai visitato il sito internet dell’Artiglio ? (http//spazioweb.inwind/artiglio.it)
Non l’ho mai visitato, ma lo
farò presto. Intanto vi lascio la mia e-mail con la quale tutti i cittadini
possono comunicare quotidianamente con me: segreteria.vicesindaco@comune.torino.it
Grazie al vicesindaco di
Torino per la disponibilità e per le Pringles che mi ha gentilmente offerto!
10 DOMANDE DI MATTEO A METTEO
intervista effettuata tramite telefono senza fili
1Matteo, come sei arrivato all’ Artiglio?
Be’ a settembre mi trovavo per caso in parrocchia, durante una
riunione di questo mitico giornale, e Sganga mi ha chiesto di fare il
verbale, io l’ho fatto e poi mi sono lasciato coinvolgere sempre di più
in questa avventura.
2-Qual è l’articolo che ricordi con più piacere?
Se devo scegliere preferisco le interviste, perché coinvolgo qualcun
altro e non sproloquio da solo t ra queste mi piace ricordare quella
con il vicesindaco di Torino, un vero scoop!!
3-Che cos’è che ti piace di meno fare per l’Artiglio?
Sicuramente doverlo impaginare e piegare, sono veramente impedito in
questo genere di cose, così quando tocca a me i risultati sono…direi
imbarazzanti!( Vedere il numero 14 e lo speciale MusicAssieme per
conferma!)
4- L’ Epopea vi è capitata davvero o è stata un’invenzione letteraria?
Altrochè, era verissima! Una faticaccia enorme, persino peggiore di
come l’ho descritta.
5-Dicci qualcosa sullo sport di m.m. …
Posso dirvi che io adoro lo sport, ma soprattutto mi piace gua®darlo
in TV o allo stadio, non sono cioè molto atletico. Tuttavia scrivere di
sport è sempre stato il mio sogno nel cassetto, il mio obiettivo è una
sorta di mix, tra Galeazzi e Biscardi (il fisico del primo, i capelli e
l'’intelligenza del secondo!).
6- Quando uscirà il calendario dell’ Artiglio?
Spero entro il 2003, purtroppo non sembra, ma le cose da fare sono
tante ed il tempo è quello che è…, comunque sul sito internet
(http//spazioweb.inwind.it/artiglio) potete già trovare foto
interessantssime!
7-Come sono i lettori dell’Artiglio?
Simpatici, belli, intelligenti, insomma dei grandi! Dopo questa
sviolinata, spero anche più facilmente accontentabili!!
8- Vuoi ringraziare qualcuno per quest’anno di Artiglio?
Innanzitutto mi associo ai ringraziamenti della redazione che trovate
su questo numero, poi un grazie va a Sganga,a Luca e agli altri
giornalisti artigliosi, a quelli che hanno risposto alle mie domande con
grande disponibilità e simpatia e poi ai ragazzi della Stampa, che
passano notti insonni per regalarvi il prodotto finito.
9-Avete mai pensato di fare pagare l’Artiglio?
Non propriamente, ma certo servirebbero dei fondi, ogni idea per
raccoglierli è buona, se ne avete (di idee beninteso) fatevi avanti!